Ci sono fatti che la storia e il ricordo delle persone cercano di cancellare, censurare, dimenticare. Forse per rimuovere l’orrore, per nascondere le ferite o semplicemente per evitare di ricordare quei fatti traumatici e doverci fare i conti. E invece, questi vanno sempre rammentati, tramandati alle nuove generazioni, resi parte integrante della cultura del mondo, perché possono insegnare moltissimo con il loro carico di dolore, affinchè mai più si ripetano nei momenti futuri.
Ecco perché di fronte all’immensa tragedia dell’Olocausto del popolo ebraico ad opera del regime nazista, follemente guidato da Hitler durante la Seconda Guerra Mondiale, un uomo non può dimenticare o fare finta di nulla…
Il termine “Shoah”, viene utilizzato nel linguaggio comune per indicare la distruzione della popolazione ebraica, tra la fine degli anni Trenta e il 1945. Questa parola l’abbiamo mutuata dall’ebraico e significa, appunto, “catastrofe”. La discriminazione e le violenze che hanno colpito gli Ebrei nel passato trovano la loro origine in varie motivazioni e tutte fanno capo alle stesse, riconosciute principalmente in: religiose, politiche, economiche e razziali.
E proprio per non dimenticare e tenere vivo il ricordo che nella giornata del 27 gennaio del 2025, noi alunni della classe 3^ Sezione D delL’I.C. Calò Deledda Bosco abbiamo pensato di realizzare un video con immagini, stralci di letture selezionate e registrate insieme. accompagnato da una musica toccante, che accarezza il cuore.
Pensiamo che le parole di Liliana Segre, pronunciate nell’intervista registrata con Fazio e che chiudono il nostro lavoro, siano esplicative di quanto il mondo abbia bisogno di cultura, per combattere la legge dell’ignoranza e la brutalità umana.
<< Perché non ci sono popoli, né santi, né santi popoli: c’è solo un piccolo pianeta che sta andando a rotoli nello spazio e c’è anche un genero umano che sta perdendo i suoi colori e i suoi profumi. E l’unico modo di salvarlo è vivere nella memoria. Perché non ci sia bisogno di una giornata della memoria per ricordare. Perché
ricordare è giusto solo se serve a fondare un mondo diverso. Per lasciare un messaggio, o semplicemente perché ti ricorderanno sempre.>>
Shalom Aleichem